Parlando della mia passione per il disegno, cominciò da molto piccolo, quando mia madre mi insegnò che ogni oggetto intorno a me potesse essere rappresentato attraverso una scomposizione in forme geometriche semplici. Mi trasmise quella passione e da lì il disegno entrò nella mia vita senza più uscirne, divenne il mio chiodo fisso. Finite così le scuole primarie decisi di iscrivermi al liceo artistico a Roma, per poi approfondire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Finito questo percorso, con due miei compagni di viaggio, formammo il collettivo Ars nona, buttandoci così nel mondo del fumetto.
Il racconto nasce con tre significati di fondo, due dei quali corrono parallelamente. 1 e 2) Vuole essere una doppia critica: al vecchio in quanto essere reazionario e al giovane in quanto essere rivoluzionario. Il vecchio (il monaco anziano) che odia il “rumore”, il disturbo dell’equilibrio e la novità, in quanto ha paura del cambiamento. È disposto a sacrificare una nuova vita piuttosto che cercare di cambiare quella attuale, seppur brutta. Il giovane (il neonato) per sua natura non vuole sottostare a regole imposte e preferisce il caos (il risveglio della bestia) e l’isolamento della società (la parte finale immersa nel bianco) per cercare una soluzione al problema, ma purtroppo l’inesperienza lo porta a sbagliare. 3) Critica al silenzio della Chiesa (la bestia) che nel momento dello scoppio dello scandalo (il pianto) cerca di insabbiarlo (il mangiare i balloon) creando di conseguenza uno scandalo maggiore.